Ennesime e prime

Quattro proposte, due drammaturgie al loro primo incontro con il pubblico e due classici del teatro borghese più volte messi in scena e riproposti oggi da uno stesso regista. Novità e tradizione in un intreccio da esplorare, nella rappresentazione in scena e nella ricezione degli spettatori.

A cura di Giorgio Testa

N.B. Ogni appuntamento dei percorsi di visione prevede incontri di didattica della visione preliminari e/o successivi allo spettacolo, condotti dai curatori del percorso. Ogni partecipante riceverà il documento di ricerca appositamente predisposto per l’occasione. 

Gli spettacoli

5 novembre 2019 ore 21.00
Teatro Argentina
Largo di Torre Argentina, 52

Se questo è un uomo

dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore)
condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti
uno spettacolo di Valter Malosti
in scena Valter Malosti e Antonio Bertusi, Camilla Sandri
scene Margherita Palli luci Cesare Accetta costumi Gianluca Sbicca
progetto sonoro Gup Alcaro Tre madrigali (dall’opera poetica di Primo Levi)
Carlo Boccadoro
video Luca Brinchi, Daniele Spanò
cura del movimento Alessio Maria Romano
assistente alla regia Elena Serra con la collaborazione di Leda Kreider
assistente alle scene Eleonora Peronetti
scelte musicali Valter Malosti
musiche di Joren Ambarchi, Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven, Cracow Kletzmer Band, Morton Feldman, Alexander Knaifel, Witold Lutoslawski, Oy Division, Arvo Pärt, Franz Schubert, John Zorn madrigali eseguiti e registrati dai solisti dell’Erato Choir: soprani Karin Selva e Caterina Iora, contralto Giulia Beatini tenori Massimo Lombardi e Stefano Gambarino bassi Cristian Chiggiato e Renato Cadel direzione musicale Massimo Lombardi e Dario Ribechi
Valter Malosti porta per la prima volta in scena la voce di questa irripetibile opera prima, che racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. Un monologo ininterrotto che rende la parola protagonista, fortissima, inesauribile e indelebile nelle coscienze.

28 gennaio 2020 ore 21.00
Teatro Quirino
Via delle Vergini, 7

Si nota all’imbrunire

(Solitudine da paese spopolato)
di Lucia Calamaro regia Lucia Calamaro
con Silvio Orlando
e con (in ordine alfabetico) Vincenzo Nemolato, Roberto Nobile, Alice Redini,
Maria Laura Rondanini
scene Roberto Crea
costumi Ornella e Marina Campanale
luci Umile Vainieri
Lucia Calamaro è una delle drammaturghe e registe più interessanti della scena. Dall’incontro con un attore del calibro di Silvio Orlando è scaturito un esito scenico davvero notevole. Silvio, il protagonista, ha scelto di vivere in una casa isolata di un paesino spopolato e ha sviluppato una serie di manie, per esempio non vuole più camminare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo, creandosi una sua personale realtà che non corrisponde alla realtà oggettiva. La solitudine come male sociale, raccontata con ironia, amarezza e malinconia.

25 febbraio 2020 ore 21.00
Teatro Argentina
Largo di Torre Argentina, 52

Il giardino dei ciliegi

di Anton Čechov
regia Alessandro Serra
con Arianna Aloi, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Marta Cortellazzo Wiel, Massimiliano Donato, Chiara Michelini, Felice Montervino, Fabio Monti, Massimiliano Poli, Valentina Sperlì, Bruno Stori, Petra Valentini
drammaturgia, scene, suoni, luci, costumi Alessandro Serra
consulenza linguistica Valeria Bonazza e Donata Feroldi
realizzazione scene Laboratorio Scenotecnico Pesaro
Alessandro Serra parte da Il giardino dei ciliegi di Čechov per dare nuova vita a un’opera poetica in cui si rivela la fragilità dell’animo umano. La trama è incentrata sul ritorno da Parigi di una vecchia famiglia aristocratica andata in bancarotta, la cui matriarca ha dissipato tutto il patrimonio. L’opera si apre e si chiude in quella che è chiamata stanza dei bambini, i bambini di un tempo che ora tornano a casa dopo aver dissipato la loro vita. La vendita del giardino, che incombe come una scure sui protagonisti, provoca in loro un senso di dolore sconosciuto e nascosto. Non c’è trama, non accade nulla, perché tutto è nei personaggi: una partitura per anime in cui i dialoghi sono monologhi interiori che si intrecciano e si attraversano.

L’attività è stata annullata in conseguenza del D.P.C.M. del 4 marzo 2020 in merito al Covid 19

10 marzo 2020 ore 20:00
Teatro Eliseo
Via Nazionale, 183

Il costruttore Solness

da Henrik Ibsen
uno spettacolo di Alessandro Serra
con Umberto Orsini e Lucia Lavia, Renata Palminiello, Pietro Micci,
Chiara Degani, Salvo Drago e con Flavio Bonacci
Halvard Solness – un costruttore spietato e senza scrupoli – è arrivato all’apice del successo ma alla propria ambizione ha pagato un prezzo altissimo: la morte dei due figli e la malattia della moglie. Turbato da sensi di colpa e paure, capisce di aver inseguito inutilmente successo e potere. La sua vita verrà stravolta dall’irrompere della giovane Hilde. Se Solness è un costruttore, Ibsen è un perfetto architetto in grado di edificare una casa dall’aspetto perfettamente borghese e ordinario, nelle cui intercapedini si celano demoni e principesse dimenticate. Una delle ultime opere di Ibsen che ci costringe a gettare uno sguardo sulle nostre paure e a chiederci quanto all’ambizione, quanti castelli in aria abbiamo ancora da costruire.
Casa dello spettatore all’interno della programmazione teatrale romana compone percorsi di visione strutturati sulla base di nuclei tematici o di linguaggio, aperti anche ad una combinazione personale, operata dal pubblico. Percorsi nella città e nella cultura, tappe di un viaggio che, attraverso incontri prima e dopo la visione, costituisce un’esperienza che intreccia conoscenza ed emozione. Il risultato è la nascita di piccole comunità di spettatori e spettatrici che riscoprono il piacere di frequentare il teatro insieme.
ENNESIME E PRIME fa parte della programmazione per la stagione 2019/2020 di “Casa dello Spettatore. Per una formazione del pubblico” realizzato con il sostegno del MiBACT

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2021-01-09T13:31:42+00:00