Festival Chièdiscena 2023

Casa dello Spettatore curerà un ciclo di incontri nell’ambito dell’ edizione 2023 del Festival Chièdiscena, organizzato dall’associazione culturale Sic!ProgettAzioni Culturali. All’interno di un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro con l’IISS Canudo – Marone – Galilei di Gioia del Colle, un gruppo di studenti del Liceo Scientifico, del Liceo Classico e dell’Istituto Tecnico frequenterà il corso di Visione Critica: una ricerca aperta e condivisa con le giovani spettatrici e i giovani spettatori in dialogo con i temi e i linguaggi della scena. Un attraversamento strutturato del festival per mettere a fuoco il rapporto tra la scuola e il teatro visto e fatto.

Il programma del festival

27 marzo

ore 21.00
Laboratorio teatrale Chièdiscena
IISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle
BACCANTI da Euripide
regia Angelo Maurizio Vacca

“E coloro che furono visti danzare furono giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica“
Friedrich Nietzsche

Dioniso, figlio di Zeus e Semele, giunge a Tebe, patria della madre, per punire la sua famiglia e tutta la città perché non riconoscono il suo culto e dubitano della sua nascita divina. Il dio instilla una scintilla di follia e furore nelle menti delle donne tebane che, invasate, fuggono sul monte Citerone a celebrarne i riti. Anche il padre di Semele, Cadmo, e l’indovino Tiresia sono pronti a celebrare la potenza di Dioniso. Solo il re Penteo, suo cugino, rifiuta quel culto e combatte il dio. Tuttavia, Dioniso riesce a convincerlo a travestirsi da donna e a seguirlo sul monte, per assistere, senza essere riconosciuto, ai riti in suo onore. La madre di Penteo, Agave, e le baccanti, in preda al delirio dionisiaco, lo scambiano per un leone e lo fanno a pezzi. Quando Agave torna alla coscienza, riconosce con orrore il capo del figlio in quella che credeva la testa del leone e portava come trofeo. Si compie così la vendetta di Dioniso.
In questa tragedia, l’ultima prodotta dal grande teatro del V secolo a.C., convergono molteplici temi: l’obbedienza/trasgressione nei confronti della divinità (la morale greca manifestava il più rigoroso rispetto nei confronti degli dei, dei genitori e dello straniero); il conflitto tra razionale e irrazionale; la duplicità costitutiva della condizione umana e di Dioniso, dio dalla doppia nascita e dalla doppia morte; il tabù del “vedere ciò che non si deve vedere”.
Baccanti ci appare ancora oggi misteriosa e rivoluzionaria. Dioniso è un’entità enigmatica che si diverte a giocare con gli eventi e le vite degli uomini. Egli è il Caos, la forza vitale che tutto attraversa, il disordine che si contrappone e si rispecchia nel Cosmo, nell’ordine e nella razionalità di Penteo, uomo delle certezze assolute. Due opposti che si attirano e si respingono. Quello di Baccanti è un mondo alla rovescia in cui Penteo viene convinto dall’ambiguo straniero a travestirsi da donna, finendo a pezzi, smembrato da donne-streghe, selvagge, dotate di una forza imprevedibile ed eversiva che sfuggono allo stereotipo dello sguardo maschile. Questo rito arcaico di smembramento necessario alla rigenerazione, di metamorfosi e travestimento, di perdita di sé per ritrovare la propria vera natura, è profondamente radicato nella nostra cultura. Nel nostro lavoro, abbiamo voluto tessere un filo rosso ideale sul 40° parallelo che, partendo dalla Grecia antica, attraversa la Turchia e l’Italia meridionale fino alla Spagna, connettendo, nell’iconografia e nelle musiche di scena, gli stati di possessione femminile propri del tarantismo salentino, la tradizione carnascialesca sarda con le maschere tipiche dei Mamuthones, che scuotono ritmicamente i campanacci coperti di pelle d’animale, la trance mistica dei dervisci rotanti turchi che utilizzano la danza come forma privilegiata di meditazione e connessione al divino.

28 marzo

ore 9.00 e 11.00
Laboratorio teatrale ChièdiscenaIISS “Canudo Marone Galilei” – Gioia del Colle
BACCANTI

ore 15.30
Auditorium Liceo Scientifico, Gioia del Colle
LA DANZA: IL RESPIRO DEL MOVIMENTO
Lectio magistralis con David Haughtone Daniela Maccari LINDSAY KEMP COMPANY

29 marzo

ore 10.30
Teatro della Dodicesima – Roma
L’ITALIA QUESTO BEL PAESE

Cinque monologhi che raccontano i vizi, i luoghi comuni e le fragilità di questo paese. L’ Italia e gli Italiani sono messi sotto la lente d’ingrandimento in questo reading che non esita a “sparare a zero” su un popolo di furbetti. Un popolo che dietro la facciata della giovialità, lo scherzo, alla sua simpatica cialtroneria, al deresponsabilizzarsi da qualsiasi accadimento…perché la colpa è sempre e comunque di qualcun altro… dovrebbe fermarsi a pensare su come crescere e migliorare.

29 marzo

ore 20.00, Piazzale Teatro Rossini, Gioia del Colle
IO.TU. IO E TE. TU E IO. NOI. LORO. NOI E LORO
Incursione urbana a cura di Alessandra e Roberta Indolfi
Coreografe ed interpreti: Alessandra e Roberta Indolfi
Musica: Undular – Caterina Barbieri Drammaturgo: Diego Pleuteri

Siamo state la stessa persona, siamo state la stessa carne, siamo state lo stesso respiro, e poi qualcosa ha deciso che quell’uno non bastava, che da quell’uno dovesse nascere un’altra vita. Siamo figlie e madre l’una dell’altra. Siamo state generate dalla nostra stessa carne. Siamo nate due volte. Ora siamo due, in vita, con le stesse sembianze fisiche e con tutto il nostro errare, incespicare e lottare con ciò che non possiamo controllare: la nostra origine, la nostra storia, la nostra nascita, scritta sulla nostra pelle, insita nel nostro modo uguale di respirare, camminare, incurvare la schiena, parlare al telefono.
Danziamo e cadiamo per cercare di stare al mondo, in un mondo che è attratto da ciò che c’è tra noi e allo stesso tempo brama la nostra separazione. Un mondo che ha giocato con noi ad “indovina chi”, che ci ha tolto nome e nel frattempo ci ha domandato curioso “come si fa? Cosa si prova?”.
Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e loro. Due corpi che si incarnano e si scarnano.

29 marzo

ore 21.00
LINDSAY KEMP FOR YOU!
Evocato, ricordato, ringraziato e proiettato da David Haughton e Daniela Maccari
in conversazione con il pubblico

30 marzo

ore 9.00
ITT “Enrico Fermi” – Frascati (RM)
A SCATOLA CHIUSA

Uno dei capolavori del teatro comico di tutti i tempi. Il Signor Pacarelli vuol dare lustro alla famiglia facendo rappresentare al Teatro dell’Opera di Parigi un “Faust” composto dal figlio Giulio, sedicente scrittore. Per fare ciò, pensa ad un fantasioso ricatto: poiché il Teatro dell’Opéra sta cercando di scritturare il più famoso tenore del momento, egli intende ingaggiare l’artista personalmente e, in cambio di quest’ultimo, chiedere all’Opera di rappresentare il lavoro del figlio. Ma non si deve mai comprare “a scatola chiusa”: in casa Pacarelli, infatti, per una serie di incredibili equivoci, non arriva un tenore, bensì un giovanotto che porterà grande scompiglio…anche sentimentale. Lo spettacolo, ambientato nella Parigi dei primi anni 30, a Montmartre, tra pittori e artisti di strada che richiamano i turisti con le loro opere, è un tourbillon di avvenimenti e personaggi che si intersecano con i loro buffi lati oscuri, camerieri goffi e pettegoli e una scenografia molto dadaista. La musica dal vivo la fa da padrona, in un meccanismo perfetto che caratterizza il vaudeville di Feydeau, dove i processi di costruzione e il palcoscenico diventano una palestra in cui burattinai provetti si esibiscono in acrobazie.

30 marzo

ore 11.00
Liceo Classico “U.Foscolo” -Albano L. (RM)
ECCLESIAZUSE da Aristofane
Le donne ateniesi tramano un progetto rivoluzionario: salire al potere e togliere il governo agli uomini poiché incapaci di gestirlo con equità e giustizia. Travestitesi da uomini, proclamano nell’ecclesia discorsi favorevoli ad un comunismo di beni e risorse. Vittoriose in assemblea, renderanno gli uomini partecipi di questo entusiastico programma. Nel meccanismo del rovesciamento dei ruoli e nella constatazione di un difficile quanto improbabile “matriarcato”, si gioca l’effervescente comicità di uno dei più celebri testi aristofanei. L’allestimento della commedia proposto dal laboratorio del liceo classico “Ugo Foscolo” rispetta il testo originale, pur con i tagli necessari richiesti dalla definizione del tempo massimo di 50 minuti. La parola comica si unisce ai movimenti coreografici nel tentativo di restituire al testo tutta la sua gioiosa dinamicità e la modernità possibile sconfina nella voce poetica di Kate Chopin.

31 marzo

ore 9.00
Liceo Classico “U.Foscolo” -Albano L. (RM)
TESMOFORIAZUSE da Aristofane

Le donne ateniesi tramano una vendetta contro Euripide: nelle sue tragedie parla male di loro e le dipinge come folli e immorali. Il poeta chiederà al parente Mnesiloco di vestire panni femminili e di intrufolarsi tra
le donne durante le feste Tesmoforie, in onore di Demetra, per difenderlo. L’epilogo non sarà però quello sperato. L’allestimento della commedia proposto dal laboratorio del liceo classico “Ugo Foscolo” rispetta il testo originale, pur con i tagli necessari richiesti dalla definizione del tempo massimo di 50 minuti. Si è cercato di cogliere la simbologia della festa del Tesmoforion attraverso i colori, che richiamano il papavero caro a Demetra, e di ricrearne il ritmo con la coreografia e i canti in lingua greca. La parola cantata, in uno sgargiante gioco di tessuti, restituisce la gioia della festa insieme alla sua religiosità. Tutto lo spettacolo si muove seguendo la vivace dinamica della parola comica unita al gesto e, anche grazie ad una scenografia “mobile”, punta a coinvolgere lo spettatore. Il lavoro della caratterizzazione dei personaggi, partendo sempre dal testo, è stato condotto dai ragazzi in autonomia e con creatività; dialoghi, monologhi e momenti corali, distribuiti tra le diciotto componenti del coro, rivisti e adattati. Il “duetto” tra Euripide e Mnesiloco, con il riferimento ai versi del poeta tragico, e la “vestizione” del malcapitato parente del poeta, così come la scoperta della vera identità di Mnesiloco e la vistosa apparizione in scena di Agatone, hanno offerto alle giovani attrici e ai giovani attori l’occasione per condividere momenti laboratoriali di grande comicità.

31 marzo

ore 11.00
Associazione Culturale B-PED – Milano
ENTENGLEMENT/EUFORIA/SOUL SPACE

Entanglement
Coreografia: Manuela V. Colacicco
Drammaturgia: Eliana Rotella
Danzator*: Martina Di Prato, Rafael Candela
Musiche: Shostakovich, Viola sonata op.147 — Jazz Suite No 2; Stockhausen,”Amour: die Schmetterlinge
Spielen”

“La teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni”, scrive il ricercatore Carlo Rovelli in “Sette brevi lezioni di fisica”: tutto ciò che vediamo esiste solo perché è in relazione con qualcos’altro. La legge di Dirac, che fotografa il fenomeno dell’Entanglement quantistico, aggiunge che due corpi, due sistemi, dopo essere entrati in contatto ed aver interagito per un certo tempo, continuano a mantenersi in relazione anche una volta separati, anche a distanza di migliaia di chilometri, tanto da non potersi più descrivere come due sistemi distinti. Se una forza modifica lo stato dell’uno allora influirà anche sullo stato dell’altro.
A questi principi si ispira “Entanglement” che porta in scena lo studio del più basilare meccanismo della vita: due corpi che entrano in relazione, danno vita a un microcosmo fatto di equilibri che cambiano a seconda del loro influenzarsi a vicenda, del loro giocare a sparire e tornare alla luce fino al momento dell’allontanamento. Cosa rimanga del loro incontro, lo determina l’occhio testimone dello spettatore.

Euforia
Coreografo e performer: Giuseppe Zagaria

EUFORIA è un assolo di Giuseppe Zagaria, nato al festival ‘’Morsi’’ della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e selezionato per il festival ‘’CloseUp’’ di Crema e ‘’Ipercorpo’’ di Forli’.
”Il mio è un corpo che vuole essere libero: non limitato in un sistema di genere binario, non sessualizzato dall’occhio esterno. Il mio corpo esplora un genere fluido: uomo, donna, entrambi o nessuno. Il mio corpo converte in danza la disforia e l’euforia di genere. Su cosa ci si sofferma quando si guarda un corpo muoversi privo o colmo di stereotipi, ormai insidiati nella società?
L’assolo si basa sulla riflessione riguardo la fluidità di genere, la capacità di diventare liberamente uno o più di un numero di generi per un tempo qualsiasi e per qualsivoglia numero di cambiamenti. Nel progetto ricerco una qualità di movimento che attinge da tutto lo spettro di genere e poi se ne libera ambendo ad essere energia, dinamica, forza e presenza. I movimenti eseguiti sperimentano uno stile androgino.”

Soul space
Coreografia: Rossella Delvecchio
Drammaturgia: Giorgia Colantuono
Performer: Rafael Candela & Carmine Dipace
Musiche: Plastikman- consumed- 02 consume, Glanko- Rituale, Nicolas Jaar- Mi mujer

Due individui si trovano a dover condividere uno stesso luogo. Uno spazio d’animo. Questo è il luogo che entrambi abitano almeno una volta a settimana, da qualche tempo, in cui si grida la dipendenza, il complesso, la rabbia. I corpi si raccontano nello stesso istante e nella stessa struttura tutte le volte, senza saperlo. E qualcuno, dall’esterno, spia gli stati emotivi dei due soggetti.

31 marzo

ore 18.30  Chiostro Comunale, Gioia del Colle
INCONTRO CON GIANCARLO VISITILLI
autore di “E allora, la felicità, prof?” (Rubbettino Editore)

ore 21.00 e 1 aprile ore 9.00 e ore 11.00
E LA FELICITA’, PROF?
Teatri di Bari
Tratto dall’omonimo romanzo di G. Visitilli Einaudi Editore
adattamento e regia Riccardo Spagnulo e Giancarlo Visitilli
con Luigi D’Elia
video Bob Cillo
Cartoonista Alessia Tricarico
In collaborazione con I bambini di Truffaut

«A volte c’è il rischio di perdersi, in questo mestiere, affrontando tanti temi che possono rimanere astratti rispetto alla vita degli alunni. Ti dici che è importante toccarli comunque: non li stai preparando a un esame di maturità, ma alla maturità, alla vita. Il tempo che ci è dato, però, non basta mai. E così le cose accadono».
Bari. L’anno scolastico sta per iniziare e un professore di lettere si prepara ad affrontare l’ennesimo primo giorno di scuola di un anno che si rivela diverso dagli altri. Cosa si è disposti a fare per essere felici, per essere se stessi? Ripercorrendo primo e secondo quadrimestre, compaiono in carrellata tutte le storie dei ragazzi di una classe simbolica, adolescenti cresciuti troppo in fretta, buffi, ironici, che mostrano un senso di realtà sorprendente quando sono messi di fronte a problemi più grandi di loro.
La scuola può insegnare ad essere felici? Cosa può fare un solo professore di fronte ad una valanga di problemi? Si può scoprire qualcosa di se stessi insegnando?
Trovare la risposta a questi interrogativi è una sfida all’apparenza impossibile, affrontata dal prof. con l’incoscienza di chi crede saldamente nelle relazioni umane. Il rapporto con gli adolescenti diviene un continuo interrogarsi su se stessi e sul ruolo di adulti e, soprattutto, sulla nuda vita degli studenti, piccoli uomini e donne agitati da un intreccio di desideri, passioni, ansie, aspettative sempre sottoposte al vaglio di un mondo che ha poca indulgenza, che non aspetta, che impone, classifica e sanziona.
Viviamo in un mondo che ci obbliga ad essere felici, evitiamo il dolore e la sofferenza come se fossero veleno, ma poi finiamo soltanto per indossare sorrisi e a tuffarci negli happy hour che si dissolvono miseramente nel giro di poche ore.
Ogni processo di maturazione dell’identità, porta con sé una dose di tormento, bisogna scavare con le unghie per ritrovarsi addosso una pelle splendente.
La metafora della scuola è fondante, perché è nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta che si forma l’identità e la tensione alla felicità, e la scuola è l’adolescenza, quel principio di realtà che riporta a terra ogni volontà di evasione: la scuola odiata delle coniugazioni e delle interrogazioni, ma anche la scuola amata, che apre squarci inattesi di bellezza e relazioni autentiche.
Nel processo verso la maturazione, bisogna fare ogni passaggio, senza saltarne alcuno, altrimenti si lasciano dei pezzi per strada e, leggendo tra le righe di Dante, appare tutto più chiaro.
Prendendo alla lettera Italo Calvino, “anche a vivere si impara”.

27marzo/2 aprile

Foyer Superiore, Teatro Rossini
FLOWERS FOR LINDSAY
Mostra di 20 tavole illustrate del maestro Kemp

Casa dello Spettatore collabora con

2023-03-15T17:00:20+00:00