Il Romaeuropa Festival, in occasione della trentunesima edizione della rassegna di arti performative e contemporanee in collaborazione con Agita/Casa dello Spettatore, propone agli studenti degli istituti superiori un percorso di educazione alla visione denominato “Romaeuropa Festival / Destinazione Scuola”.
Il progetto accoglie e sviluppa lo spirito del documento del MIUR “Indicazioni strategiche per l’utilizzo didattico delle attività teatrali previste per l’anno 2016/2017” e riferito alla Legge 13 luglio 2015 n. 107, “Buona Scuola”, in particolare laddove si indica che […] l’attività teatrale abbandona definitivamente il carattere di offerta extracurriculare aggiuntiva e si eleva a scelta didattica […], e se ne riconosce il […] valore didattico, pedagogico ed educativo che coniuga intelletto ed emozione, ragione e sentimento […]
L’esperienza dell’andare a teatro come comunità sta al centro di questa offerta educativa che nella visione dello spettacolo dal vivo, intesa come complesso evento di partecipazione, compresenza e conoscenza, vede un atto di relazione e di convivialità umana di fondamentale importanza civica, e ravvisa altresì nello spettatore tutta quell’altra parte che del teatro è destinataria inequivocabile ed agente sentimentale.
Quattro gruppi classe o interclasse (composti preferibilmente da ventidue studenti e tre insegnanti) ad ognuno dei quali verrà proposta la visione di una terna di spettacoli selezionati per temi di interesse.
La finalità è offrire, in una modalità di incontro strutturata e profonda, il nuovo del teatro agli sguardi nuovi della nostra società; e proporre agli insegnanti un percorso formativo in affiancamento agli studenti al di fuori delle modalità del rapporto insegnante – studente in classe.
Quattro percorsi, quattro gruppi di spettatori e quattro terne di spettacoli selezionati per temi o generi. Ogni percorso è curato da una coppia di mediatori della Casa dello Spettatore e prevede incontri preliminari e successivi alla visione di ogni spettacolo
L’incontro introduttivo
Giovedì 12 maggio 2016
ore 17.00
Opificio Romaeuropa
Via Magazzini Generali 20/a
casadellospettatore@gmail.com
349 5941419
promozione@romaeuropa.net
06 45553050
I quattro percorsi
A) INCONTRO ALLA DANZA
Un avvicinamento alla danza, arte antica ma continuamente rielaborata e ripensata. Un’esplorazione condivisa dell’opera che coreografi e danzatori lasciano allo sguardo dello spettatore, ma anche un’occasione di approfondimento e discussione sul movimento del corpo e sul gesto per entrare in dialogo con questo linguaggio e attivare una ricerca intorno alla danza contemporanea.
GLI SPETTACOLI
Una nuova trilogia sull’intimità, la passione e la banalità dell’amore del coreografo Hofesh Shechter, di origine israeliana e di adozione inglese.
“the barbarians in love”: sei danzatori all’unisono con precisione matematica divisi, come è divisa la loro anima, in una schizofrenia tra movimenti accademici e tribali. In “tHE bAD” ritmi carichi di percussioni fanno esplodere gli accenni tribali della prima parte: i corpi si liberano con il vocabolario della street dance.
“Two completely different angles of the same fucking thing”: due danzatori e interpreti danno vita ad un amore oscuro e appassionato in un emozionante passo a due.
La paura di essere posseduti da qualcosa o qualcuno ha il suo rovescio: la brama di cambiamento in qualcosa o qualcun altro. Paura e desiderio in cerchio attorno allo stesso nucleo. Due storie brevi, una di Julio Cortazar e l’altra di Paul Bowles alla base di un’unica ossessione per Wim Vandekeybus: il passaggio tra familiare e sconosciuto, un’oscillazione senza soluzione.
Le stesse storie brevi tornano nel cortometraggio integrato nella performance che, con la colonna sonora di David Byrne, mette in scena suggestioni filmate e danzate, sulla paura, il desiderio di sicurezza e la magia del sonno.
Quanto siamo naturali noi esseri umani nell’ambiente che ci costruiamo? Cosa succede se gli animali dimostrano di possedere un senso estetico? La Beutler traduce queste domande nel linguaggio del corpo ispirandosi ai filosofi naturalistici della scuola presocratica, alla Bibbia e alla pittura di Hieronymus Bosch. Si indaga la distinzione artificiale tra cultura e natura.
Attraverso le forme caleidoscopiche create dai danzatori in scena sulle tracce disegnate dai Romantici, si esplora il desiderio utopico di un progressivo ritorno alla natura, alla ricerca della vita selvaggia e incontaminata. Ma la struttura coreografica, come la storia del nostro ecosistema, s’infittisce di forme e strutture sempre più complesse.
B) DOGNIGENERE
La diversità di generi, nelle forme e nei linguaggi per mettere insieme esperienze di visione portatrici di diverse modalità di narrazione del corpo, in dialogo rispettivamente con il sé, con il mito e con l’altro. Un cammino, fatto a piedi, in cui la danza, la tragedia ed il circo sono i luoghi di un avvicinamento tra culture teatrali e culture di vita, dove per “cultura” si intende quel particolare modo che ogni essere umano ha di sentire la vita.
GLI SPETTACOLI
LEV, in ebraico, cuore. Ed è il cuore il tema della nuova pièce “OCD Love” che affronta anche il tema del disturbo ossessivo compulsivo (in inglese OCD) e le sfide continue all’amore e alla vita. Ѐ una pièce potente, danzata al ritmo di vibrazioni technobeat create da DJ Ori Lichtik: parla dell’amore che manca perennemente, o degli amanti che continuano a mancarsi reciprocamente.
Dopo 21 anni torna uno degli spettacoli più dirompenti della Societas Raffaello Sanzio basata sulla tragedia di Eschilo; ma se l’architettura della tragedia resta nei tre episodi della saga degli Atridi, della parola eschilea resta ben poco. La scena è ricca di “quadri” dove prendono vita gli sconvolgenti e stranianti corpi degli attori, ma appaiono disumanizzati come disumana è la forza della tragedia.
In un rifugio di fortuna, una catastrofe ignota attende tutti al di fuori; di fronte ad un disastro imminente, la creazione è l’unico antidoto alla distruzione. Poetico ed esplosivo, divertente e ricco di spunti di riflessione Traces combina forme tradizionali acrobatiche con elementi della cultura street, come lo skateboarding ed il baseball, ed il teatro e la danza contemporanei.
C) CANTO IN SCENA
Il canto in rapporto al ‘recitar cantando’, alla tradizione musicale e ai linguaggi della contemporaneità e dell’intermedialità – va in scena in luoghi “tradizionalmente” non destinati alla sua performance. Un’occasione per addentrarsi nel canto in scena e nei suoi intrecci con i temi della scrittura e della drammaturgia.
GLI SPETTACOLI
Il Barocco, e in particolare l’aria a voce sola del primo Seicento e i cosiddetti ‘Lamenti’, sono oggetto d’indagine in Ninfa in lamento, concerto in dialogo con gli spazi di Villa Farnesina, che trasforma un ricchissimo repertorio nell’habitat della sperimentazione dei linguaggi contemporanei e della musica elettronica.
Le antiche musiche della comunità ebraica romana riscritte dal compositore americano Yotam Haber ed eseguite dall’Ensemble romano LCP per la voce e la presenza scenica di Raiz, già fondatore degli Almamegretta, che ha tradotto e riscritto in napoletano gli stessi testi di queste antiche melodie.
L’anorexia mirabilis è il digiuno autoindotto da donne e ragazze in nome di Dio: l’astensione dal cibo come fenomeno prodigioso della natura e della divinità. Articolate in una scrittura teatrale, coro femminile e coro maschile, voci bianche femminili e un ensemble corale di voci femminili amatoriali, per rappresentare i contrasti, le imposture, le visioni e i fantasmi di questo complesso fenomeno, e cogliendone gli aspetti più femminili, coraggiosi e poetici.
D) MEDIAVIGLIA
Arti performative, installazioni interattive ed elaborazioni digitali per nuove esperienze di visione che annullano sempre più la distanza tra oggetto e soggetto dell’osservazione, tra percezione del reale ed esperienza del virtuale. Un invito a riflettere sul rapporto tra il contemporaneo dei linguaggi dell’arte e il quotidiano del “consumo” di simboli e segni.
GLI SPETTACOLI
3D WATER MATRIX di Shiro Takatani e Christian Partos – Una macchina robotizzata che crea sculture d’acqua in tempo reale, dando vita ad una continua evoluzione di forme e immagini: quasi una metafora del famoso fiume di Eraclito dove “tutto scorre”.
ZEE di Kurt Hentschläge – Opera immersiva dal carattere fortemente esperienziale. Una fitta coltre di nebbia crea un “effetto tabula rasa”, il tempo sembra essersi fermato e lo spazio si priva dei suoi confini.
UNDERSTANDING THE OTHER di Laboratorio PeRcro/Scuola Superiore di Sant’Anna – Evento. Tecnologie di Ambienti Virtuali consentono di sentirsi nei panni di un’altra persona e interagire con lo spazio remoto.
CALEIDOSCOPIO di NOIdeaLab – Opera site specific. Un ambiente immersivo in cui la densità di immagini genera una sovraesposizione visiva ed esperienziale che restituisce allo spettatore un senso di disorientamento e di perdita di
Qual è la consistenza dei sogni nel presente delle innovazioni tecnologiche e della realtà virtuale? Il moto dei corpi è la chiave per far vibrare questo nuovo sogno a occhi aperti: un susseguirsi di paesaggi virtuali composti da elementi naturali, numeri, linee, punti, lettere e figure astratte che interagiscono, in tempo reale, con i corpi.
Ljós è la traduzione del contenuto latente del sogno in un contenuto manifesto dove il corpo è il mezzo attraverso il quale tali connessioni vengono esplorate. La performer Elena Annovi diviene il fulcro centrale della performance, il tramite attraverso cui lo spettatore accede ad uno spazio surreale ed onirico fatto di suoni ed immagini che reagiscono ed interagiscono in tempo reale con lei.