Di ritorno dal Festival dello spettatore, gli sguardi di Katia Attiani e Miriam Polli che insieme a Nicola Romano hanno rappresentato Casa dello Spettatore nella due giorni di Arezzo.
Il 7 e l’8 ottobre sono stata generosamente invitata da Casa dello Spettatore a partecipare al Festival dello Spettatore ad Arezzo. Si è trattato di un incontro tra alcune delle molte realtà italiane che hanno forma e scopo simile a quello della Casa: porre l’attenzione sullo spettatore in quanto tale, renderlo più consapevole, ascoltare le sue esigenze, cambiare l’intorno perché possa sentirsi comodo e accolto.
Gli aretini di Spettatori Erranti, organizzatori della manifestazione, hanno impostato il pomeriggio del 7 su tavoli di discussione intorno alla descrizione ed alle esigenze dello spettatore attento. Ho percepito tanta energia fresca – c’erano moltissimi giovani in età universitaria e liceale -, alcune buone idee, e tanta voglia di parlare e di fare.
Il flash mob è stato un momento emozionante; il regista Stefano Tè ha trovato davvero una forma adeguata ed originale per mostrare l’intenzione di inclusione e partecipazione delle persone attraverso il teatro.
K.A.
Il “Festival dello Spettatore”, un festival giovane alla sua (appena) seconda edizione e tuttavia vivo e coinvolgente, brillante e trascinante.
Una vera amalgama di socialità e cultura, in grado di coinvolgere l’intera città di Arezzo, valorizzandola e rendendola protagonista. Seminari, workshop, spettacoli, giornate di studio e di confronto si sono alternate dal 4 all’ottobre 2017 in vari luoghi della città, accogliendo gruppi di “spettatori professionisti” accorsi da tutta Italia.
Presente, fra i vari gruppi, anche “Casa dello Spettatore” che ha preso parte alle due giornate conclusive del 7 e dell’8 ottobre, confrontandosi, elaborando obiettivi e metodi, analizzando e proponendo modelli, sempre e comunque, finalizzati alla formazione dello spettatore e al rapporto teatro-educazione. Una Reunion che ha contribuito a moltiplicare il valore aggiunto dello spettacolo dal vero, il quale, a differenza delle altre forme culturali, si basa, per definizione, sulla socialità e la relazionalità.
M.P.