Casa dello Spettatore realizza progetti di educazione al teatro destinati a studenti e insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado a Roma.
Fin dalla prima infanzia il bambino spontaneamente sperimenta il teatro nei suoi giochi, è attore e drammaturgo insieme, costruisce storie, le interpreta. Questa attitudine naturale può essere alimentata ed orientata ad un processo formativo proficuo, attraverso un incontro strutturato e consapevole tra la scuola e il teatro. La naturale partecipazione attiva del bambino, che lo spinge continuamente al superamento del confine simbolico tra scena e platea, va accolta e accompagnata all’ascolto, alla gestione dello stupore e allo sperimentare il piacere dell’essere spettatore che conosce guardando.
Come tutte le cose che si acquisiscono, anche imparare ad essere spettatori fa parte di un processo di apprendimento che deve passare per alcune tappe: una vera e propria “didattica”, capace di creare il terreno adatto ad accogliere l’esperienza del vedere insieme, dal vivo. Tale pratica ha l’occasione di essere integrata e valorizzata all’interno del piano formativo scolastico, arricchendolo.
Si prevede dunque un accompagnamento alla visione degli spettacoli per esplorare tutto ciò che vive oltre la scena, dentro di essa e nelle sue immediate vicinanze, attraverso un prima ricco di attese e aspettative e un dopo di reazioni e rielaborazioni. Un’attività mirata a costruire consapevolezza e ad attivare conoscenze e spunti di riflessione; una serie di azioni per rendere autonomo lo spettatore e radicare in esso l’interesse per il teatro, restituendo dignità e senso al ruolo primario del pubblico: vedere. Questo processo formativo indirizzato ai bambini e ai ragazzi viene affiancato da una proposta di formazione dedicata agli insegnanti.
Per insegnanti
Portare a vedere
A garantire l’incontro tra teatro e pubblico delle nuove generazioni è soprattutto la scuola e l’insegnante nel suo connaturato ruolo di mediatore. Per questo motivo il progetto Portare a vedere propone un corso di formazione strettamente collegato alla visione di spettacoli. Gli incontri sono incentrati sulla riflessione intorno ai passi da compiere per incontrare uno spettacolo dal vivo in un percorso di educazione al teatro, condiviso e partecipato con alunni e alunne. Tale approccio, soprattutto, rafforza la relazione tra gli insegnanti e garantisce loro la sperimentazione su se stessi di esperienze formative e operative trasferibili in classe.
Per studenti
Tre volte almeno
Secondo i parametri dell’Istat bisogna leggere almeno tre libri l’anno per essere considerati lettori e lettrici, per quanto deboli. Questo traguardo, seppur talora con qualche fatica, è di solito alla portata degli studenti e delle studentesse. Ma come regolarsi con l’essere spettatori? Assistere a tre spettacoli in un anno può essere l’unità minima per dirsi spettatori? Andare a teatro tre volte nell’arco dell’anno, in gruppo e con la guida di un mediatore specializzato, rappresenta un primo passo per ristabilire un rapporto con l’arte scenica e rafforzare una comunità a partire dalla fondamentale esperienza di vedere insieme qualcosa che ci riguarda intimamente, fin dalla prima infanzia.